Anno 2009 Fondo straordinario di solidarietà, Diocesi di Piacenza Bobbio | Piacenza
Progetto annuale
Spese mediche, mutuo della casa, affitto, spese funerarie, pagamento delle utenze, istruzione o acquisto di beni di consumo durevoli diventano un problema per molte famiglie colpite da una riduzione di reddito dovuta alla crisi. Così la diocesi è intervenuta in prima persona, con il coordinamento della Caritas diocesana, ed ha messo in campo un “Fondo straordinario di solidarietà” che va incontro alle esigenze di chi necessita di un aiuto per ripartire, garantire a sé ed ai familiari alcuni bisogni fondamentali.
Gli aiuti vengono distribuiti in tre direzioni: il prestito responsabile (fino ad un massimo di 3mila euro) da rimborsare in 24 mesi al tasso agevolato dell’1% erogato dalle banche; la spesa della famiglia, e cioè l’erogazione di beni alimentari e di prima necessità per le situazioni di emergenza attraverso i servizi caritativi della diocesi; il sostegno gratuito (utilizzando il 10% del fondo) per far fronte a situazioni di emergenza valutate dai centri di ascolto Caritas. Lo strumento più utilizzato è stato il prestito responsabile.
Attualmente il fondo è di 390mila euro; sono stati erogati a fine febbraio 2010 circa 220 prestiti per un totale di 562mila euro e elargiti 15 contributi a fondo perduto per un totale di 7.500 euro. E’ stato “nutrito” dai 50mila euro provenienti dall’8 per mille a disposizione della diocesi, 30mila euro dal Fondo della carità del vescovo mons. Gianni Ambrosio, 50mila dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, 81.486 dalle collette parrocchiali, 106.695 dai privati (tra cui il consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza che ha donato 50mila euro e la Giunta Provinciale che ha donato la prima mensilità – pari a 12.200 euro), 7.485 euro da aziende e associazioni. Hanno richiesto il prestito responsabile italiani e stranieri (in misura paritaria). Il 78% dei richiedenti è piacentino, l’11% della Val d’Arda, il 7% della Val Tidone, il 3% della Val Taro/ValCeno.
Si tratta di persone che hanno arretrati per le utenze, per l’affitto oppure esigenze di carattere scolastico per i figli. Si tratta di pensionati, oppure di persone in cassa integrazione o di chi ha perso il posto di lavoro. Uomini e donne in grande difficoltà, quindi, spesso salvate prima che venisse loro tagliato il gas o la luce. Persone che, al momento, hanno sempre onorato la restituzione del denaro prestato.
Nel 2009 la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha contribuito al progetto con un sostegno di 50.000,00 €.
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