Anno 2009 "Progetto Solleone" e "La qualità dell’assistenza alla RSA De Rodolfi" | Vigevano
Progetto annuale
Progetto Solleone
Anno 2009 € 25.000,00
La qualità dell’assistenza alla RSA De Rodolfi
Anno 2009 € 12.000,00
Comune di Vigevano
Vigevano
Prosegue il “Progetto Solleone” realizzato a Vigevano dall’Istituto De Rodolfi. Iniziato nel 2008, e già sostenuto dalla Fondazione, proseguirà anche nel 2010. Un ulteriore contributo è già stato stanziato a favore dell’iniziativa, che intende promuovere la socializzazione di un gruppo di anziani autosufficienti in forma integrata con i servizi della Rsa De Rodolfi.
Essa propone l’attività nelle ore pomeridiane, dalle 14 alle 17, nei giorni feriali, presso il Centro Sociale di via Sacchetti adiacente all’istituto. Gli anziani vi vengono condotti dal proprio domicilio (è possibile usufruire di un servizio di trasporto), e qui trovano, oltre a varie attività socializzanti, la disponibilità di servizi di fisioterapia e infermieristica. Nei mesi di luglio e agosto, tradizionalmente, c’è la possibilità di usufruire del servizio in giornata piena, dalle 9 alle 17, compreso il pranzo. Il progetto Solleone è esteso anche agli anziani di tre comuni che fanno parte del distretto vigevanese: Cassolnovo, Gravellona e Gambolò. Il Centro sociale che ospita il servizio offre un ampio locale climatizzato, con un ampio giardino condiviso con la Rsa. Gli anziani che intendono partecipare devono presentare domanda di ammissione all’istituto De Ridolfi, compilando i moduli a disposizione presso l’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Vigevano. Il progetto è reso possibile, oltre che dal contributo della Fondazione, dalla collaborazione di Coop Altana e delle associazioni di volontariato Auser e Anteas.
Il progetto nucleo speciale di cura per malati di demenza con disturbi comportamentali ha l’obiettivo di creare uno spazio di cura fortemente integrato con la rete dei servizi, in grado di sostenere e garantire il benessere del triangolo sociale anziano – famiglia – operatore attraverso un approccio protesico e quindi adattabile e personalizzato al malato demente in risposta ai problemi anche più distruttivi della qualità della vita. L’ambiente di cura diventa fattore fondamentale su cui lavorare per il recupero dell’equilibrio della persona. La difesa della motricità e la strutturazione di un ambiente con ausilii e apparecchiature sanitarie eletttro-medicali che garantiscono la qualità delle prestazioni sono obiettivi primari da raggiungere. |