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43 presenti 13/3/2018 - ore 12:00 - Fondazione di Piacenza e Vigevano
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IN FONDAZIONE VIA AGLI INCONTRI DE "IL FUTURO DEL SESSANTOTTO"OSPITI PAOLO MIELI E ULIANO LUCAS (CON UNA MOSTRA FOTOGRAFICA) | Incontri su un'epoca, MARZO - MAGGIO 2018Si apre il 21 marzo, con Paolo Mieli e Uliano Lucas, il programma di eventi “Il futuro del Sessantotto”, organizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano nel cinquantenario di un’epoca tra le più tumultuose del nostro passato recente.
All’Auditorium di via S. Eufemia, alle 21, il primo degli incontri in programma sarà proprio “Un’introduzione al Sessantotto” - così recita il titolo - per tracciare su un atlante storico immaginario le coordinate di quello che è stato un grande fenomeno socioculturale, attraverso la visione d'insieme proposta da uno dei più noti giornalisti italiani e dal fotoreporter che seppe cogliere nei suoi scatti i momenti più significativi dell’epoca.
L’incontro, si aprirà con l’intervento del presidente della Fondazione Massimo Toscani e sarà coordinato da Giangiacomo Schiavi.
L’avvio della manifestazione coincide anche con l’apertura della mostra “’68. Un anno di confine” dedicata alle fotografie di Uliano Lucas, che sarà allestita fino all’11 maggio nello Spazio espositivo di Palazzo Rota Pisaroni. Fotoreporter noto per numerosi reportage sui temi sociali, fin dal Sessantotto Lucas documenta le realtà e le contraddizioni del proprio tempo: le proteste di piazza, l’immigrazione, l’industrializzazione (e la conseguente devastazione del territorio), i luoghi di detenzione e gli ospedali psichiatrici. Hanno fatto scalpore anche i suoi reportage su scenari di guerra e lotte per la democrazia e la libertà in vari paesi del mondo.
La mostra sarà aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, nonché dalle 19 alle 22 nel corso delle giornate previste per gli incontri de Il futuro del Sessantotto in Auditorium.
Dopo Mieli e Lucas, saranno infatti ospiti della Fondazione – fino all’11 maggio - Mogol, Mario Luzzatto Fegiz, Pupi Avati, Michelangelo Pistoletto, Natalia Aspesi, Vincenzo Colla e Guidalberto Guidi, Lea Melandri, Giuliano Ferrara e Gianni Vattimo.
Il futuro del Sessantotto
INCONTRI SU UN’EPOCA
marzo – maggio 2018
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
PAOLO MIELI
ULIANO LUCAS
21 marzo ore 21
Un’introduzione al Sessantotto
MARIO LUZZATTO FEGIZ
28 marzo ore 21
Sessantotto: la musica della grande svolta
Accompagnamento musicale “Los Chitarrones”
MOGOL
5 aprile ore 21
Un’avventura
PUPI AVATI
8 aprile ore 18
Cinema, utopia e disillusione
NATALIA ASPESI
11 aprile ore 21
Le ragazze del Sessantotto
VINCENZO COLLA e GUIDALBERTO GUIDI
17 aprile ore 18
La classe operaia è andata in paradiso?
MICHELANGELO PISTOLETTO
19 aprile ore 21
Arte e società
LEA MELANDRI
4 maggio ore 21
Donne dopo il 68: parità e differenza
GIULIANO FERRARA
6 maggio ore 21
Conseguenze del Sessantotto
GIANNI VATTIMO
11 maggio ore 21
Ideologie giovanili dal pensiero forte al pensiero debole
EVENTI COLLATERALI
MOSTRA FOTOGRAFICA DI ULIANO LUCAS
“'68. Un anno di confine”
Spazio Mostre di Palazzo Rota Pisaroni
21 marzo - 11 maggio
Aperto da lunedì a venerdì ore 9 - 12 / 15 - 18
sabato ore 10 - 12.30 / 15 - 19
La mostra sarà visitabile anche dalle 19 alle 22 nelle giornate in cui si tengono gli incontri
CONCERTO MUSICALE DEL DIVERTIMENTO ENSEMBLE: IL ‘68
Direttore Sandro Gorli
Mezzosoprano Alda Caiello
Sala dei Teatini
25 maggio ore 21,00
Musiche di J. Cage, N. Castiglioni, B. Maderna, L. Berio, G. Scelsi, F. Donatoni, G. Manzoni.
Il concerto sarà preceduto alle ore 19 da un incontro introduttivo con il direttore dell’Ensemble SANDRO GORLI, il critico musicale ANGELO FOLETTO e il compositore GIACOMO MANZONI.
Seguirà un piccolo rinfresco.
CONVEGNO SESSANTOTTO. ACCADDE A PIACENZA
Auditorium della Fondazione
31 maggio ore 21
Con la partecipazione di rappresentanti del mondo sociale e culturale di Piacenza
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30/1/2018 - Lunedì - Venerdì ore 10-12.30 / 15-18 - Spazio Mostre di Palazzo Rota Pisaroni
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IN FONDAZIONE UNO SPETTACOLO TEATRALE E UNA MOSTRA ALLA SCOPERTA DI MARTIN LUTERO E DELLA RIFORMAMostra documentaria, 08 Febbraio - 02 Marzo 2018PIACENZA - Far conoscere Martin Lutero, la sua persona, la sua teologia ed il contesto storico nel quale la Riforma protestante ha avuto inizio 500 anni fa. È l’obiettivo della mostra documentaria #HereIstand, che la Fondazione di Piacenza e Vigevano promuove e ospita a Palazzo Rota Pisaroni a partire dall’8 febbraio, con il Ministero degli Esteri della Germania e il Centro Italo Tedesco di Piacenza.
All’iniziativa, già proposta in maniera itinerante in varie sedi in Italia e all’estero, si collega un inedito spettacolo teatrale realizzato dall’attore e regista piacentino Leonardo Lidi che andrà in scena in Auditorium lo stesso giorno di apertura della mostra, in due distinte rappresentazioni di cui una mattutina per le scuole e una serale per il pubblico.
LA MOSTRA DOCUMENTARIA. Il percorso espositivo di #HereIstand illustra l’epoca della Riforma declinandola in vari e distinti capitoli e rappresenta un tentativo di liberare il personaggio di Lutero dalle narrazioni epiche nazionali, restituendogli le sue ambivalenze. Nello Spazio Mostre di Palazzo Rota Pisaroni prende forma un itinerario nella vita e nel pensiero di Lutero per scoprire il vero volto della Riforma e il suo contributo alla costruzione del mondo moderno.
Le 95 tesi di Martin Lutero sono considerate il punto di partenza della Riforma protestante. Per lungo tempo si è dato per assunto che egli abbia affisso le tesi al portale della chiesa del castello di Wittenberg, il 31 ottobre 1517, sebbene non vi siano testimoni oculari dell’evento (solo alcuni decenni più tardi Filippo Melantone menziona l’episodio). Per secoli tuttavia, il “Giorno dell’Affissione delle Tesi” di Lutero (Giorno della Riforma) è stato un giorno importante di commemorazione tra i protestanti. Oggi chiamiamo il processo storico messo in moto da questi eventi la Riforma protestante.
La mostra illustra questa epoca in sette capitoli.
L’ORIGINE di Martin Lutero è rappresentata dall’AMBIENTE DI VITA tardomedievale. È in questo contesto che ha INIZIO la Riforma. Lutero elaborò una teologia che poggiava esclusivamente sulla Bibbia, e avanzò critiche radicali alla Chiesa cattolica, mettendo così in discussione i fondamenti dell’ordine sociale medievale. Attraverso il nuovo mezzo di comunicazione della carta stampata il riformatore acquisì rapidamente notorietà. Dopo alcuni SUCCESSI iniziali, come la traduzione della Bibbia in tedesco, la scissione della Chiesa di Occidente portò ad una CRISI della società. Conflitti religiosi e politici sfociarono nell’odio e nella violenza. Al contempo, la Riforma trasformò l’ordine sociale. Uno SGUARDO DIVERSO rende evidenti dei cambiamenti nel rapporto tra i sessi dimenticati da tempo. La Riforma luterana lascia in EREDITÀ ai posteri un protestantesimo plurale.
L’anno 1517 e Martin Lutero sono dei classici della memoria storica. Ogni generazione trova nuove forme di commemorazione degli eventi del passato. La Riforma protestante cambiò il rapporto tra l’uomo e Dio. La fede nell’unica via verso la redenzione attraverso l’istituzione ecclesiastica si incrinò. Il rapporto con la divinità divenne una questione privata. Nei 500 anni che seguirono, sorsero numerose comunità protestanti, tutte dedite alla ricerca dell’autentico Verbo di Dio.
La Riforma trasformò l’Europa. Molte istituzioni cambiarono, cessarono di esistere, e divennero nuove istituzioni. Vennero tracciati nuovi confini, nacquero chiese nazionali, e le tensioni religiose portarono a conflitti devastanti. Quella della Riforma è anche una storia traumatica, in cui persone di fede diversa vennero emarginate, perseguitate ed uccise. Da questa esperienza si è tratta la lezione che la politica non può essere guidata esclusivamente dalla religione.
LO SPETTACOLO TEATRALE. Parallelamente all’apertura della mostra, l’8 febbraio andrà in scena nell’Auditorium della Fondazione lo spettacolo teatrale 95. Studio su Lutero dell’attore e regista piacentino Leonardo Lidi, con protagonisti gli attori Isacco Venturini e Matilde Vigna. Due le rappresentazioni: una al mattino per le scuole, e una alle 21 (ingresso libero) per tutti.
«Quando la Fondazione mi ha chiesto di lavorare su questa parentesi storica fondamentale - spiega lo stesso Lidi - mi sono trovato di fronte ad un materiale teatrale molto ricco. Ho iniziato analizzando le lettere scritte personalmente da Lutero e mi sono accorto ben presto che tutto ciò che sapevo e avevo studiato sui libri di scuola era un minuscolo aspetto dinnanzi alla complessa grandezza del materiale a disposizione. Perché se è vero che la storia moderna del nostro occidente, equilibri tra le nazioni compresi, si basa su questi decenni decisivi è indubbio che sarebbe limitante racchiudere questo “gigante artistico” all’interno dei movimenti della riforma. Un artista, appunto. Un rivoluzionario dell’arte. Da teatrante ho sentito che il mio compito era soffermarmi su questo argomento. L’esigenza è stata fin da subito abbandonare la didattica e tutto ciò che non mi appartiene: sappiamo che quando il teatro sale in cattedra per “spiegare”, la strada diventa immediatamente ripida e inutilmente sconnessa. Ma leggendo le sue produzioni, nelle lettere indirizzate al Papa o nel rapporto con gli intellettuali del tempo, l’umano esce dalla penna con immediatezza e io lettore mi ritrovo investito da una quantità di sincerità difficile da veicolare. La sincerità sprigiona diversi stati d’animo, non sempre positivi. La sincerità nella scrittura può materializzarsi in esternazioni sudicie, come Dostoevskij fra tutti ci ha insegnato. Quindi il genio e la modernità, ma anche il timore e l’amore per la tradizione, il rapporto con i genitori e con la comunità, il rapporto inevitabile con Dio e la sua chiesa. “Non amavo quel Dio giusto e vendicatore, anzi lo odiavo e se non lo bestemmiavo in segreto, certo mi indignavo e mormoravo violentemente contro di lui.” Tutti questi passaggi mi hanno portato a pensare che “95 – studio su Martin Lutero” altro non poteva essere che un dialogo interiore. Avevo bisogno di dividere in due corde lo strumento e suonarlo in alternanza per dare spessore ai folgoranti pensieri e agli incontri di pugilato che vivono nel cervello di ogni artista. Per fare questo mi sono affidato a due attori con cui ho condiviso gran parte del mio ultimo tempo, Matilde Vigna e Isacco Venturini diplomati come me al Teatro Stabile di Torino, due artisti con cui ho avuto la fortuna di condividere il premio Ubu nel 2016 per Santa Estasi di Antonio Latella e che fanno parte dello staff di “Spettri” con cui aprirò la prossima Biennale di Venezia. Un uomo e una donna, una parte più esaltata e una più esaltante. Una sicurezza contro un’incertezza. Due filosofie differenti costrette alla convivenza, due parti contraddistinte, due parti di Lutero. Per dare voce e corpo a quella febbre che ha cambiato la vita di ognuno di noi, la febbre della creazione.
Grazie alla Fondazione, a Milena Tibaldi e al Centro Culturale Italo-Tedesco per l’opportunità e a Paola Pedrazzini per l’amicizia».
Leonardo Lidi è un attore e regista classe 1988 nato a Piacenza e diplomato al Teatro Stabile di Torino. Come attore ha la possibilità di confrontarsi fin da subito con nomi importanti del panorama italiano: Andrea De Rosa lo fa debuttare nel ruolo di Socrate nel Simposio diretto da ERT, è Amleto e Bottom nelle regie shakesperiane di Valter Malosti, girerà l’Italia e l’Europa con Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, Maurizio Panici, il georgiano Levan Tzuladze e il russo Kostantin Bogomolov. La consacrazione arriva con il ruolo di Agamennone nel pluripremiato “Santa Estasi” di Antonio Latella (Premio Ubu miglior spettacolo e migliori attori under35). Parallelamente sviluppa un percorso artistico importante dedicandosi alla regia e confrontandosi costantemente con il territorio piacentino e con il Teatro Stabile di Torino che affida a Leonardo due regie: “Peter Pan – il sogno di Wendy” e “Qualcuno che tace – il teatro di Natalia Ginzburg”. Nell’estate 2017 vince Biennale College concorso dedicato ai giovani registi under30 italiani con uno studio su “Spettri” di Henrik Ibsen che aprirà la prossima Biennale di Venezia Teatro.
#HEREISTAND
Lutero, la Riforma protestante e le sue conseguenze
Spazio Mostre di Palazzo Rota Pisaroni
Via S. Eufemia 13, Piacenza
08 Febbraio - 2 Marzo 2018
Lunedì - Venerdì ore 10-12.30/15-18
95. STUDIO SU MARTIN LUTERO
Uno spettacolo di LEONARDO LIDI
con Isacco Venturini e Matilde Vigna
Auditorium della Fondazione
Via S. Eufemia 12, Piacenza
Giovedì 8 Febbraio
ore 10 per le scuole
ore 21 per il pubblico
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19/1/2018 - ore 12:00 - Fondazione di Piacenza e Vigevano
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Cresce l’attività dell’Area di simulazione clinico organizzativa (ASCO) dell’Azienda Usl di PiacenzaLa Fondazione di Piacenza e Vigevano sostiene il progettoL’Area di simulazione clinico organizzativa (ASCO) dell’Azienda Usl di Piacenza è stata inaugurata il 19 dicembre 2015 all’ospedale di Castel San Giovanni. Dall’avvio dell’attività sono stati formati 539 professionisti, erogate 9.438 ore di formazione e coinvolti più di 80 docenti in 30 eventi formativi.
>> Dall’aprile del 2016, primo anno di attività, ASCO ha realizzato 9 eventi formativi pari a 1.007 ore di formazione e ha formato 121 professionisti di cui 71 interni all’Azienda Usl di Piacenza e 50 professionisti provenienti sia da Aziende esterne sia da Università e Scuole di Specializzazione.
>> Nel corso del 2017 l’attività formativa è considerevolmente aumentata: 21 corsi di formazione, 8.431 ore di formazione erogate e 418 professionisti coinvolti, 167 i professionisti dell’Azienda USL di Piacenza che hanno preso parte ai corsi di ASCO, 144 sono stati i professionisti esterni all’Azienda USL di Piacenza e 107 gli specializzandi. Nel secondo anno si è evidenziato un aumento del numero di partecipanti proveniente soprattutto dalle Scuole di Specializzazione e dai corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche.
Entrando nel dettaglio, i corsi di formazione “CHIRURGIA 2.0 - Corso teorico pratico di sutura manuale in laparoscopia in chirurgia generale, ginecologia e urologia” e “Algoritmi, training e simulazione nella gestione delle vie aeree difficili” hanno visto la partecipazione di specializzandi provenienti dalle Scuole di Specializzazione di Brescia, Pavia, Roma, Genova e Parma.
Il percorso formativo “Un approccio al paziente traumatizzato in area extra ospedaliera” ha già all’attivo due edizioni, cui hanno preso parte studenti del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche di Piacenza e di Parma.
Nel corso del 2017, il corso monotematico di ecocardiografia ha ricevuto il patrocinio dalla SIEC -Società Italiana di ecocardiografia e CardioVascular Imaging Cardiologia- e dalla SIMEU -Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza.
Il corso Una nuova vita da proteggere: le procedure di rianimazione del neonato in sala parto ha avuto una particolare evidenza sia per la struttura, non è solo un corso ma un percorso formativo, sia per la significativa partecipazione dei professionisti sanitari della Ausl di Piacenza. Un risultato importante che ha visto un coinvolgimento completo dei professionisti, fino ad arrivare alla formazione in addestramento di tutte le figure aziendale interessate alla rianimazione neonatale (un centinaio di persone).
Infine, ASCO è stata scelta per ospitare la formazione del personale del 118 di Area Vasta Emilia Nord (AVEN) “Algoritmi Infermieristici Avanzati nell’ Emergenza Sanitaria”, che - seguendo le linee guida regionali - dovrà uniformare l’attività degli infermieri sui mezzi di soccorso per lo svolgimento del servizio di emergenza sanitaria territoriale. Alla formazione parteciperanno 120 operatori provenienti dall’Azienda Usl di Piacenza, Azienda Usl di Parma e Azienda ospedaliera di Parma.
Per approfondire:
L’Area di simulazione clinico organizzativa (ASCO) è uno spazio altamente specializzato dedicato all'addestramento del personale sanitario e non sanitario, dove si utilizza la simulazione come tecnica di formazione. Unica nel suo genere, perché realizzata in una vera sala operatoria funzionante del blocco operatorio dell’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), in essa è possibile effettuare tutta la formazione in simulazione, con lo sviluppo di scenari clinici realistici che, attraverso sofisticati manichini gestiti da computer, riproducono fedelmente eventi fisiologici e patologici. Nell’ASCO di Piacenza i professionisti possono saggiare e migliorare sia la loro preparazione tecnica sia le loro capacità di organizzazione, strategia, lavoro in team e questo anche durante l'attività clinica su paziente.
L’area di simulazione garantisce l'interattività dei professionisti sanitari in una realtà “protetta”, che offre la possibilità di apprendere dall’errore stesso, potenziando al massimo l'apprendimento e facilitando la fissazione delle pratiche svolte, senza recare nessun danno al paziente. I professionisti possono imparare più velocemente e partecipano più attivamente quando possono utilizzare sistemi interattivi.
La simulazione si è dimostrata un’efficace leva formativa nell'indurre gli operatori sanitari ad adottare modelli comportamentali ispirati alla prevenzione e gestione del rischio per il paziente e consente di sviluppare, valutare e migliorare anche aspetti non prettamente medico-tecnici, le cosi dette non technical skill, quali comunicazione, leadership, lavoro in team, decision making e situation awareness, che risultano essere fattori determinanti nella costruzione di buone pratiche per la sicurezza del paziente.
ASCO risponde alla necessità di creare, per l'azienda stessa, per tutti i partner pubblici e privati e per le scuole di insegnamento universitario, un'area dedicata alla formazione che vede la macrosimulazione come reale possibilità di prevenzione e gestione del rischio, aumentando il profilo di sicurezza delle cure e mantenendo e migliorando le clinical competence.
La simulazione clinica diventa uno strumento in grado di testare i percorsi, di gestire le policy del Sistema sanitario e delle aree di lavoro clinico: attraverso lo sviluppo di ambienti e scenari si possono osservare i comportamenti di singoli e di gruppi, riesaminare le azioni, discutere le soluzioni scelte e confrontarsi con le migliori prassi tecniche e i protocolli condivisi da società scientifiche e gruppi di lavoro.
La formazione in simulazione è la prospettiva di un complessivo miglioramento della sicurezza e della qualità delle cure, la simulazione permette non solo l’azione individuale ma l’interazione, valorizzando ruoli e responsabilità di tutte le figure professionali.
In ASCO vengono ricreate situazioni cliniche complesse e le attività formative possono essere ripetute senza rischi per l'operatore e per il paziente, sia per condizioni infrequenti o uniche, sia situazioni di crisi solitamente causa di eventi seri. L’importante progetto è stato realizzato dall’Ausl di Piacenza con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
L’utilizzo di ASCO può essere richiesto da aziende private, aziende sanitarie, scuole di specializzazione, società scientifiche e università in partnership, in convenzione o a contratto. Per informazioni e contatti consultare il sito http://www.ausl.pc.it/asco/
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18/1/2018 - ore 12:00 - Fondazione di Piacenza e Vigevano
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PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNE E FONDAZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DI PALAZZO FARNESEIN VISTA DELL’EVENTO "ANNIBALE UN MITO MEDITERRANEO"Un protocollo tra Comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano per valorizzare gli spazi museali di Palazzo Farnese, in vista dell’evento Annibale. Un mito mediterraneo previsto per il prossimo autunno. L’obiettivo è promuovere il patrimonio artistico-culturale e rendere sempre più la cultura protagonista nel rilancio e nella riqualificazione della città: Palazzo Farnese è sede ideale per l'organizzazione di iniziative a carattere internazionale, che ne valorizzano il ruolo in un contesto ultra territoriale, in grado quindi di costituire anche un polo di attrazione turistica non solo locale.
Il documento impegna le parti - ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle reciproche autonomie - ad operare in modo sinergico per la valorizzazione nelle strutture museali di piazza Cittadella. In particolare, in vista dell’evento dedicato al condottiero cartaginese, esso determina competenze e aspetti organizzativi, ma anche la necessità di realizzare un adeguamento strutturale, funzionale alla realizzazione della mostra, che sarà collocata nei locali sotterranei di Palazzo Farnese.
Dal punto di vista organizzativo, il protocollo prevede la costituzione di tre comitati, tutti con segreteria operativa in via Sant’Eufemia: il Comitato d'onore, del quale fanno parte il sindaco di Piacenza ed il presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano; il Comitato scientifico, costituito da esperti nell'ambito archeologico e storico/artistico, per le attività connesse allo svolgimento della mostra e delle iniziative collaterali, con particolare riferimento al progetto, ai programmi espositivi e alle opere da esporre; il Comitato Esecutivo, con ruolo di controllo e coordinamento delle attività svolte.
Per la realizzazione della mostra saranno realizzati degli interventi, a cura e spese della Fondazione, relativi all'installazione di un impianto di deumidificazione. Il costo previsto per l’intervento, che consentirà di poter contare su una nuova dotazione indispensabile per l’allestimento del nuovo Museo archeologico, è pari a 100mila euro.
Piacenza, 18 gennaio 2018
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16/12/2017 - ore 21:00 - Teatro Cagnoni di Vigevano
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Serata degli Auguri della Fondazione Piacenza e VigevanoSpettacolo teatrale “Canto di Natale” liberamente tratto dall’omonimo romanzo “Christmas Carol” di Charles DickensLa tradizionale Serata degli Auguri della Fondazione di Piacenza e Vigevano si terrà sabato 16 dicembre alle ore 21 presso il Teatro Cagnoni. Verrà messo in scena “Canto di Natale”, liberamente tratto dall’omonimo romanzo “Christmas Carol” di Charles Dickens con la regia di Corrado Gambi.
La versione proposta è opera della Compagnia Teatrale Il Mosaico e le musiche originali sono state composte dal Maestro Vittorio Zago e verranno suonate dal vivo dall'Orchestra Città di Vigevano. (Vedere “Programma di sala” allegato).
La Fondazione di Piacenza e Vigevano sostiene il progetto proposto dall’Associazione Amici del Teatro Cagnoni inteso a ripristinare il funzionamento dell’orologio di sala del teatro.
Per tale motivo invita a supportare economicamente il progetto con un'offerta minima di
€ 5,00 che verrà riscossa direttamente dall’Associazione Amici del Teatro Cagnoni.
I biglietti saranno disponibili presso la biglietteria del teatro Cagnoni da sabato 9 dicembre (orari: dal martedì al sabato dalle 17,00 alle 20,15)
A tutti gli spettatori alla fine dello rappresentazione teatrale sarà donato il Calendario 2018 della Fondazione di Piacenza e Vigevano, quest'anno dedicato agli alberi del territorio.
Lo spettacolo verrà replicato sabato 6 gennaio alle ore 16 presso il Teatro Moderno (via S. Pio, 8 – Vigevano). L'ingresso di € 5 sarà a sostegno delle attività del Teatro Moderno. E' possibile prenotare on line sul sito www.teatroilmosaico.it oppure telefonando al 348 112 776. La vendita presso la biglietteria si effettuerà il giorno 6 gennaio.
Canto di Natale
Spettacolo liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens regia di: Corrado Gambi
con: le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico e della Compagnia Teatrale AttoRè
musiche di: Vittorio Zago
assistente musicale: Matteo Faotto
musiche eseguite dal vivo da: Cameristi dell’Orchestra Città di Vigevano
direzione di: Andrea Raffarini
produzione: Fondazione di Piacenza e Vigevano - Teatro Moderno di Vigevano |
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